Il format di questa intervista ha lo scopo di raccogliere i punti di vista di professionisti internazionali per comprendere il valore, la visione e l’impatto della cultura nella società.
Questa intervista è con Denise Stanley Chard, fondatrice e direttrice di “CLOCK Learning and Recognition programme”. Come dice lei stessa “la mia missione è condividere modelli e strumenti che facciano sì che ci crei inclusione all’interno delle industrie creative e culturali”. Denise si occupa di formazione, creazione di curriculum e di sviluppo innovativo (Innovation building): una stretta connessione tra industria, educazione e società.
1) Cosa significa, secondo te, sostenibilità per i giovani? E lo sviluppo sostenibile può essere un nuovo motore educativo per le future classi sociali e aziendali?
L’impatto della cultura e dell’Arte sui giovani non può essere sottovalutato. Se prendiamo in considerazione “il report del forum economico mondiale sui lavori del futuro e le skills per i lavori futuri” vediamo tutti i 15 lavori citati includono queste competenze fornite attraverso l’educazione creativa e culturale. Il processo creativo si fonda sul problem-solving, sulla connessione con gli altri, sul ragionare approfonditamente sulle questioni, riflettendo e lavorando in gruppi mettendo in atto i propri valori; se escludiamo la cultura e l’arte dall’educazione dei giovani, stiamo eliminando la parte di espressione umana e creativa che costruiranno il futuro.
Al centro dell’imprenditorialità c’è un’idea originale che nasce dai valori, dall’immaginazione, dall’intuizione, dai problemi, e dunque l’innovazione avviene tramite l’immaginazione creativa. Se si è alla ricerca di classi sociali e di coesione, o di nuove idee di business, il nuovo modo di fare business e cultura si presentano attraverso questo processo di pratica artistica; la creatività e l’ideazione trasformano un’idea in realtà, come ad esempio in un’impresa sociale o commerciale. Inoltre, l’utilizzo dell’Arte nel corso delle generazioni dimostra ciò che la creatività umana ha fatto nel costruire le fondamenta per molti artisti e creativi ed ha un immenso valore di ciò che è importante per l’immaginazione dell’artista e per il valore della società in quel tempo.
2) Soft skills, competenze creative ed artistiche: come possono migliorare e valorizzare il mondo delle Istituzioni e delle aziende?
Le competenze artistiche rendono più umana un’impresa. Mi ricordo, ad esempio, di una volta in cui un gruppo di artisti internazionali che pur non parlando la stessa lingua ultimarono il loro compito in 15 minuti, si sono messi alla prova. Abbiamo notato come gli artisti e i creativi in generale siano abili nel problem-solving e questo è di estrema importanza per il cambiamento della mentalità imprenditoriale.
3) Conosci qualche esempio di attività artistica che ha generato un impatto sociale e culturale sostenibile? E qualche realtà innovativa che supporti compagnie che collaborano con gli artisti?
L’intervento artistico più potente è quello in cui cooperano persone sono diverse tra loro. Ne è un esempio CLOCK, programma in cui un artista o un creativo hanno un ruolo nell’educazione delle nuove generazioni e dei colleghi.
4)Come interpreti la dichiarazione pubblicata nell’Agenda UNESCO 2030 per lo sviluppo sostenibile che dice che “l’unico progresso possibile è culturale”?
Sono totalmente d’accordo come questa affermazione. Penso che la cultura non sia individuale. Ho letto un bellissimo libro chiamato “La conquista sociale della Terra” del biologo Edward O. Wilson, che parla dell’evoluzione umana e della cultura. L’autore si è dedicato allo studio degli insetti, degli animali e degli umani realizzando che anche l’essere umano più piccolo è una comunità, poiché tutti gli individui si basano su una comunione di interessi, l’origine della cultura umana.
Ringraziamo Denise per il tempo dedicatoci e per il suo stimolante contributo.
